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L'ITS, ovvero il primo linguaggio naturale controllato: intervista ad Ilaria Gobbi

Tra i relatori dell’ITS Roadshow a Vicenza, il 26 settembre, organizzato da COM&TEC in collaborazione con Confartigianato Vicenza, ci sarà la dottoressa Ilaria Gobbi, PhD – Redattrice lessicografica, Technical Writer/Translator, esperta di Linguaggi Controllati, Socio Collaboratore COM&TEC. Con la dottoressa Gobbi approfondiamo alcuni aspetti dell’Italiano Tecnico Semplificato.

Quali sono le esigenze che hanno portato alla nascita dell’ITS?
COM&TEC ha raccolto l’esigenza dei vari associati di trovare una forma di standardizzazione del linguaggio. I traduttori e i redattori tecnici italiani hanno la percezione di trovare una linea guida per scrivere in maniera semplice, chiara ed efficace, standardizzando il linguaggio.

Che differenza c’è tra l’ITS e gli altri linguaggi controllati?

L’ITS è il primo linguaggio naturale controllato in lingua italiana ufficialmente riconosciuto. Oltre all’ITS in lingua italiana esistono altri linguaggi che si dichiarano semplificati e controllati, che rispettano determinate regole, ma l’ITS è il primo ad essere stato riconosciuto e certificato come prodotto finito grazie a un marchio, un copyright o e una proprietà intellettuale. Questa caratteristica lo rende un oggetto tangibile e trasparente, divulgabile sul mercato. In comune, probabilmente, l’ITS ha con altri linguaggi di lingua italiana il fine perseguito, vale a dire la standardizzazione del testo per una comprensione univoca in lettura.Di certo, la differenza tra l’ITS e altri linguaggi controllati di lingua altra è proprio nella lingua che vogliono standardizzare. Più o meno tutti, attraverso una regolamentazione linguistica di una sintassi ricorrente e di un lessico specialistico, hanno l’obiettivo di rendere il testo semplice in lettura.


Qual è la situazione in Italia nell’utilizzo dei linguaggi controllati rispetto all’estero, ad esempio nei Paesi anglosassoni?
All’estero la situazione è diversa rispetto all’Italia. La lingua inglese è stata capostipite dei linguaggi controllati, in parte per la sua diffusione in tutto il mondo, in parte perché strettamente connessa ai linguaggi dell’informatica e dell’aeronautica. E in effetti è da qui che parte la storia dei linguaggi controllati, dalle esigenze di grandi aziende di lingua inglese che avevano l’obiettivo di uniformare il linguaggio della propria documentazione tecnica in tutti i propri comparti e filiali per far comprendere quella stessa documentazione a fruitori di madrelingua e fruitori non madrelingua. A muoversi sono state per prime le grandi aziende internazionali, poi anche le associazioni, come nel caso dell’ASD europea che ha raccolto le esigenze degli associati nello specifico ASD-STE100. In sostanza è stata l’industria ad aprire la strada, per le proprie esigenze produttive, ai linguaggi controllati. Poi è stata la volta delle accademie. Dopo l’inglese, anche altri Paesi si sono mossi per “controllare” altre lingue, tanto che ad oggi ci sono esempi di linguaggi controllati anche in francese, svedese, molto recentemente in cinese, giapponese e arabo.

L’ITS è un linguaggio che si può modificare, rimanendo al passo con le evoluzioni tecnologiche e digitali?
ITS è un linguaggio che si può adattare, rapportandosi con il vocabolario di un’azienda. Quindi è adattabile, per la sua caratteristica di avere un numero preciso e finito di lemmi e regole, a vari contesti. Si modificherebbe solo in caso di un cambiamento linguistico sostanziale dell’italiano.

L’ITS può essere applicato a qualsiasi settore produttivo?
Può essere utilizzato da tutti quei settori che prevedano testi contenenti istruzioni, informazioni e obblighi da fornire all’utente. In altri settori, ad esempio davanti a un testo narrativo, dove si fa uso o di modi di dire o figure retoriche legate strettamente a un contesto da interpretare, ITS non può essere applicato.

In concreto, si può imparare velocemente a “tradurre” l’italiano in Italiano Tecnico Semplificato?
L’ITS serve a redigere, tradurre e revisionare un testo in lingua italiana che preveda istruzioni, obblighi e informazioni. ITS fornisce degli strumenti operativi semplici per fare questo lavoro di traduzione, producendo un testo chiaro, completo, preciso univoco, riducendo le ambiguità e favorendo la comprensione di chi legge.