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Seminario COM&TEC - Verona 5 marzo 2010

LA COMUNICAZIONE MULTILINGUE

Si è svolto a Verona, presso il BestWestern Hotel Firenze, il primo incontro di quest'anno della COM&TEC, l'associazione italiana per la comunicazione tecnica. È stata una giornata molto interessante con un programma ricco di interventi e spunti di riflessione, alla quale ha partecipato un pubblico numeroso e attento.

L'argomento di questo primo seminario è stato "La Comunicazione Multilingue", in particolare quindi tematiche legate alla redazione e alla traduzione; ma come sempre nello stile interdisciplinare di COM&TEC non sono mancati riferimenti e discussioni anche su argomenti affini e di immediato interesse pratico.

Dopo il saluto del Presidente, dott. Ottavio Ricci, si è infatti parlato di un sistema redazionale semplice e intuitivo, Argo, dedicato alle piccole e medie imprese per la strutturazione razionale ed efficiente della propria documentazione tecnica. La relatrice, Petra Dal Santo (di KEA srl), ha illustrato con esempi applicativi pratici le potenzialità di questa piattaforma software: un sistema "collaborativo", cioè che coinvolge più figure e permette di gestire contenuti multilingue (manuali e cataloghi) con strutturazioni automatiche e gestione univoca di parti comuni e contenuti ricorrenti. Il pubblico in sala si è mostrato molto interessato all'argomento; un adeguato sistema redazionale snellisce le procedure di redazione, permette di gestire in modo efficiente le modifiche e razionalizza gli interventi con conseguenti risparmi di tempo e costi. Argo agevola l'interazione dell'Ufficio tecnico, la supervisione ad es. da parte di esperti di norme, l'intervento dei grafici, il passaggio conclusivo ai traduttori pur rimanendo semplice e immediato nell'utilizzo.

Il secondo intervento, a cura di Luigi Muzii di ID2 Information Design & Delivery, ha toccato un aspetto interessante e spesso trascurato: "scrivere" per la traduzione e la localizzazione. In altre parole, a quali aspetti linguistici, formali e di contenuto prestare attenzione affinché la traduzione sia il più possibile chiara e corretta. L'intervento ha toccato aspetti come la preparazione dei documenti, ad es. separando testo e immagine, ha illustrato principi fondamentali di redazione come la sicurezza, la fruibilità e la leggibilità, ribadito la necessità di controllare il linguaggio e di attenersi a norme di chiarezza e disambiguazione per garantire un testo (...e quindi poi una traduzione) comprensibile. L'intervento ha riscosso particolare entusiasmo soprattutto tra i traduttori presenti in sala, da sempre consapevoli dell'importanza di avere un testo di partenza di qualità per produrre una traduzione adeguata. Positivo dunque l'intervento anche nell'ottica della sensibilizzazione dei redattori (generalmente tecnici e non linguisti) verso queste problematiche. Per essere chiari nei contenuti è indispensabile saper usare lo "strumento" lingua. La lingua è il veicolo dell'informazione, la base della comunicazione.

Il terzo intervento ha messo in evidenza un aspetto molto importante nell'ottica della coerenza: la gestione terminologica nelle aziende. La relatrice, Licia Corbolante di Terminologia etc., ha sottolineato come la gestione della terminologia offra un vantaggio concreto non solo per la qualità della documentazione, ma anche per l'intera comunicazione aziendale, interna ed esterna. L'intervento ha offerto molti spunti di riflessione perché la terminologia è un aspetto generalmente trascurato, del quale il Return on Investiment non è immediato; infatti più che i benefici, si riescono a quantificare i danni che la non-gestione della terminologia può provocare; basta pensare alla mancata standardizzazione terminologica ad es. nella creazione/traduzione di software, o al tempo necessario per correggere termini disomogenei in diverse tipologie di documenti. I benefici principali di una corretta gestione terminologica sono la standardizzazione, la semplificazione, la riduzione delle ambiguità e di conseguenza una migliore esperienza da parte dell'utente. Un intervento che ha destato l'interesse non solo dei traduttori, che per formazione si occupano anche di terminologia, ma anche degli altri operatori presenti, attenti a tutti quegli aspetti, talvolta semi-sconosciuti, che possono contribuire a razionalizzare e migliorare la qualità della comunicazione tecnica.

È seguito poi un rapido intervento di Mirko Silvestrini, presidente di FEDER.CEN.TR.I, sulla Norma Europea EN 15038 che stabilisce processo e requisiti per la fornitura di un servizio di traduzione professionale. La norma non riguarda la qualità della traduzione in sé, che risiede in gran parte nella capacità del traduttore, ma i processi coinvolti nella fornitura di una traduzione. Assicurando lo svolgimento di determinate attività che comprendono controlli e revisioni, si crea un meccanismo "virtuoso" che porta a una migliorata qualità del testo tradotto. In Italia e in Europa sono sempre più numerosi i centri di traduzione che si certificano secondo questa norma, che trasmette anche all'esterno la complessità di un servizio così professionale come la traduzione. Anche in occasione di questo intervento si è sviluppato un interessante dibattito che si è esteso alle norme europee in generale e alla necessità/opportunità di rendere trasparenti e riconoscibili, quindi apprezzabili, le procedure di garanzia della qualità.

Si è passati poi a un argomento di scottante attualità: le novità della Direttiva Macchine 2006/42/CE, finalmente attuata in Italia dal Decreto legislativo del 27 gennaio 2010 n. 17, con particolare riferimento alla traduzione. Paolo Tobaldo di TecNew ha evidenziato come la Direttiva faccia esplicito riferimento alla presenza di "istruzioni originali" o di una "traduzione delle istruzioni originali" (in questo caso corredata dell'originale) nella lingua o nelle lingue comunitarie ufficiali dello Stato membro in cui la macchina è immessa sul mercato o messa in servizio. Questo intervento, molto concreto, ha aperto la strada a una discussione molto interessante e costruttiva che ha coinvolto in particolare redattori e traduttori, entrambi investiti di una grande responsabilità: la presa di coscienza di rispondere del contenuto del testo di partenza ma anche della traduzione, che addirittura in certi casi può diventare "istruzione originale". La scarsa qualità di un testo o la scarsa qualità della traduzione diventano innegabilmente rischiosi.

Il seminario si è concluso con uno sguardo al futuro da parte di Bruno Ciola, di Linguatech snc., che ha proposto un interessante dibattito sugli strumenti di traduzione assistita, i CAT-Tools, di seconda generazione. La tendenza attuale è verso vere e proprie piattaforme che gestiscono interi progetti di traduzione e localizzazione, con interfacce verso ambienti di redazione e sistemi che permettono di coinvolgere traduttori e revisori ovunque nel mondo. La questione del Return on Investment di questi sistemi resta aperta.

Notevole la partecipazione, grande l'interesse dimostrato dai presenti ed emerso dalle numerose domande formulate; le discussioni in aula e nelle pause caffè tra operatori di diversi settori hanno dimostrato, ancora una volta, il carattere interdisciplinare della comunicazione tecnica e come solo dal confronto tra diverse specialità riescano ad emergere adeguate soluzioni. Ulteriore conferma di come l'approccio interdisciplinare voluto da COM&TEC continui a essere la scelta giusta.

Un estratto dalla Rassegna Stampa del quotidiano veronese "L'Arena"