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Quando un testo si definisce testo

Consigli pratici di scrittura

Cos'è che  "nel profondo tiene insieme l'universo"…

Alla famosa domanda del Faust non pretendiamo certo di dare qui una risposta. Ma vorremmo discutere alcune questioni comunque interessanti, perlomeno per chi si occupa di comunicazione tecnica: quando un testo si può definire "testo"? Cosa distingue un testo da un semplice "assembramento" di frasi? Quali sono gli strumenti (linguistici) che ci permettono di dare coesione al testo? E cosa significa questo, concretamente, nella nostra realtà professionale?

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Un testo non è una semplice sequenza di frasi. Le singole frasi che lo compongono stanno tra loro in una serie di relazioni; relazioni che vengono costruite con mezzi diversi.

L'espressione più evidente di questa relazione tra frasi è data dai riferimenti espliciti a una parte di testo precedente (esempio: "per le altre misure di sicurezza v. sopra") o successiva ("Attenersi alle istruzioni sul corretto smaltimento elencate al capitolo 6.5"). Molti altri riferimenti sono però meno espliciti e vengono creati spontaneamente, anche senza esserne consapevoli, ad es. passando automaticamente dall'articolo indeterminativo all'articolo determinativo: "Sul retro dell'apparecchio si trova una valvola. Pulire la valvola almeno una volta all'anno".

Importantissimi per la coesione del testo sono ovviamente i pronomi. La funzione del pronome è sostituire un termine già noto, enunciato in precedenza. Peccato che se i pronomi non vengono usati correttamente, può risultare ambiguo qual è il termine o la parte di testo che sostituiscono: "Togliere la valvola durante la pulizia. A determinate condizioni essa può danneggiare l'apparecchio". Cosa danneggia l'apparecchio? La pulizia o la presenza della valvola? Il lettore tende ad associare al pronome l'ultimo oggetto espresso; in questo caso dunque - erroneamente - la pulizia. Mentre scrive, l'autore ha chiaramente in testa che il soggetto è la valvola, ma il lettore ricostruisce spontaneamente l'associazione con la pulizia.

Convenzionale e straordinario

Oltre alle funzioni linguistiche e ai riferimenti testuali, anche le consuetudini giocano un ruolo importante nel riconoscere un testo come tale. Nel caso di una ricetta di cucina, ad esempio, il lettore si aspetta di trovare all'inizio un elenco di ingredienti e da questa caratteristica riconosce a prima vista la tipologia testuale "ricetta".

Anche per quanto riguarda i manuali di istruzioni, negli ultimi anni si è consolidata una specie di prassi, uno "standard  nascosto". In base alla mia esperienza, l'utente oggi riconosce come caratteristica distintiva della tipologia di testo "manuale d'uso" la presenza - ben sottolineata - di una serie di avvertenze. Nella manualistica tedesca si è diffusa anche un'altra tendenza: quella di indicare a margine del corpo del testo la suddivisione dei contenuti; una caratteristica che l'utente non si aspetta necessariamente di trovare, ma che assocerebbe subito al manuale di istruzioni.

A differenza delle norme, queste consuetudini o convenzioni non sono obbligatorie. Ma discostarsi dallo standard può indisporre il lettore. È opportuno quindi ricorrere a strutture "straordinarie", ovvero diverse dalla consuetudine, solo qualora davvero giustificato.

Coesione del testo e realtà quotidiana

"Ma questi strumenti che permettono di identificare come testo un testo, sono davvero importanti nel mio lavoro di ogni giorno? Non sono meccanismi che metto in atto automaticamente?" In molti casi, siamo in grado spontaneamente di dare coesione al testo. Ma purtroppo l'elenco degli errori e delle ambiguità (come nell'esempio della valvola di cui sopra) è interminabile.

Più complessa è la situazione nel caso dei testi on-line. In questo caso dobbiamo considerare testo solo la pagina web oppure tutto il sito nel suo complesso? Quanti link consente una pagina web? Cosa può considerare già noto il redattore e cosa invece no? Cosa avrà già letto l'autore, e quindi che informazioni potrà dare per acquisite l'autore? Cosa dovrà invece spiegare? Tutte queste considerazioni dovrebbero essere fatte già in fase di progettazione di una pagina web o, a maggior ragione, di un manuale on-line.

Ancora più complessa è la questione della coesione per un sistema di Content Management (CMS). Molti redattori tecnici ignorano i meccanismi (linguistici) con i quali si struttura un testo. Infatti, l'introduzione di un CMS viene considerato soprattutto sotto l'aspetto tecnico. Non stupisce dunque che nella maggior parte dei progetti di CMS si sottovalutino i costi legati alla conversione dei vecchi dati. E che il risultato sia poi più vicino a un insieme frammentario di frasi che a un testo coeso.


Dr. Markus Nickl

doctima GmbH

markus.nickl@doctima.de

Fondatore nel 1998 di doctima GmbH ad Erlangen (Germania), Markus Nickl si è laureato discutendo una tesi sulla comprensibilità delle istruzioni per l'uso. Comprensibilità, comunicazione istituzionale, organizzazione redazionale e soluzioni software sono i temi centrali del suo lavoro. Dal 2005 segue la rubrica sulla comprensibilità nel forum web di tekom.

Traduzione di Daniela Roso