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Dal deserto delle parole al Linguaggio Aziendale "Corporate"

Intervista con l'esperto Klaus-Dirk Schmitz

Negli ultimi anni, il tema della terminologia ed il suo significato sono diventati sempre più importanti per la documentazione tecnica. Formazione ed istruzione stanno prestando sempre più attenzione a quest'area, ed un numero crescente di aziende di software propone soluzioni sofisticate allo scopo di fornire uno strumento tecnologico per la gestione dei termini in maniera efficiente.

I dirigenti delle aziende hanno finalmente compreso su cosa si impernia tutto ciò? I quadri aziendali iniziano ad attribuire maggiore importanza alla definizione di terminologie non ambigue nei loro manuali? Gregor Schäfer ha parlato di questo argomento con Klaus-Dirk Schmitz, professore alla Fachhochschule Cologna ed Esperto in Terminologia.

Schäfer: Professor Schmitz, le aziende trattano seriamente il tema della "terminologia"? Qual è la sua esperienza?

Schmitz: Certamente si è verificato un aumento della consapevolezza sull'importanza della terminologia negli ultimi anni. Precedentemente era vista maggiormente inserita all'interno di un contesto relativo alle capacità multilingue e di traduzione. Naturalmente, gli esperti sono stati sempre chiari su come utilizzare certi termini nella lingua materna, e la traduzione era per lo più curata da fornitori di servizi esterni. Ma ora risulta chiaro che è veramente troppo tardi estrarre il lavoro terminologico alla fine della catena delle informazioni. Termini e concetti chiaramente definiti che sono facili da comprendere nella lingua di origine non solo aiutano il traduttore e gli specialisti di localizzazione, ma costituiscono un supporto anche per comunicazione aziendale e con i clienti. Questo è vero per quasi tutti i rami di un'azienda, e non solo per il reparto che si occupa della redazione tecnica. Inoltre, il commercio elettronico mondiale ha costretto le aziende a prestare maggiore attenzione al loro linguaggio interno – o "Linguaggio Aziendale "Corporate", che contribuisce all'immagine complessiva dell'azienda stessa.

Schäfer: Dov'è che si originano ancora grandi fraintendimenti quando si tratta di gestione terminologica? Si tratta dei costi o dell'organizzazione aziendale? O ci sono altri ostacoli?

Schmitz: I fraintendimenti sono nella mente dei responsabili. La terminologia è vista più o meno come un male necessario per la traduzione. Molte volte, non viene riconosciuto che anche nel linguaggio aziendale la terminologia deve essere dapprima chiaramente enunciata e definita. Questo è un investimento che le aziende dovrebbero fare prima di qualsiasi altra cosa, prima che il valore aggiunto diventi evidente – che è comunque un enorme problema associato alle soluzioni terminologiche all'interno delle aziende. Quando sono coinvolti sistemi authoring, memorie di traduzione o altri sistemi di traduzione assistita, coloro che prendono le decisioni nelle aziende possono constatare subito che il lavoro eseguito con il loro utilizzo procede più velocemente e con più efficienza oltre al fatto che le riduzioni nei costi sono tangibili. Inoltre, l'investimento iniziale per allestire tali soluzioni tecniche non è molto oneroso. Tuttavia, le cose sono diverse quando si tratta di terminologia. Prima di tutto bisogna eseguire una gran quantità di lavoro in fase iniziale durante l'elaborazione del vocabolario tecnico dell'azienda e delle relative aree tecniche – cosa che naturalmente comporta delle spese. Una volta che questo è stato fatto, si può realizzare il potenziale di riduzione di costi e tempi anche attraverso l'attività terminologica, ma il valore aggiunto risiede chiaramente nel campo della qualità della comunicazione, delle informazioni e della documentazione all'interno dell'azienda.

Schäfer: Quali sono gli errori tipici che si fanno quando un'azienda inizia ad organizzare la sua terminologia?

Schmitz: Come ho già accennato, il lavoro terminologico non è propriamente economico. Maggiore è il numero dei reparti coinvolti nell'elaborazione e nell'utilizzo della terminologia, prima si ammortizzerà l'investimento iniziale. Ecco perché in fase di concettualizzazione di una soluzione terminologica, bisognerebbe prendere in considerazione tutti i reparti dell'azienda e le loro esigenze. Questo viene spesso dimenticato, perché l'iniziativa di solito parte da un solo reparto.
Il secondo più grande errore viene compiuto molto spesso nel modellare il database terminologico. E questo non riguarda soltanto le categorie dei dati o i campi delle informazioni in un database, ma anche il principio generale ed il modello di dati usato nella soluzione terminologica. La terminologia è più che un semplice elenco di parole. Essa deve essere creata in maniera "vocabolo-centrica", soprattutto se sono coinvolte più di una o due lingue. Altrimenti, dopo un po' si finisce solo in un "deserto di parole" dove le cose unite semanticamente vengono sparse nell'intero database senza la possibilità che vengano utilizzate in maniera sistematica. La stessa cosa succede nel caso delle categorie dei dati: ISO 12620 elenca e definisce più di 200 categorie di dati terminologici, ma ogni soluzione terminologica necessiterà di appropriate categorie a seconda dei suoi obiettivi e del suo utilizzo, che naturalmente non sono uguali per tutte le aziende. Di solito, le categorie necessarie possono essere identificate solo dopo un giro di prova. Ma la maggior parte di coloro che sono coinvolti non è più pronta a scartare voci che sono già state create. Ciò comporta la creazione di una struttura di database ingombrante che viene trascinata come un bagaglio per anni.

Schäfer: Il modello Open Source sembra essere all'avanguardia ovunque, persino nel campo della gestione terminologica. Lei pensa che applicazioni come XMLglossary o Wictionary abbiano possibilità realistiche di avere successo contro le soluzioni commercialmente specializzate?

Schmitz: Prima di tutto devo chiarire che Wictionary non è un database terminologico ma un dizionario. Qui, la voce principale è la parola e non il concetto, come nel caso di Wikipedia. Inoltre, esso copre la parlata generale piuttosto che il linguaggio tecnico. Naturalmente, l'idea dietro i Wiki è assolutamente interessante per un lavoro terminologico distribuito dove la comunità degli utenti di Internet opera sulle cose in collaborazione. Tali attività Open Source sono sempre benvenute, certamente anche per soluzioni nel campo della gestione terminologica. Naturalmente, una soluzione terminologica aziendale proattiva ed olistica richiede l'interazione tra il sistema terminologico e le diverse altre applicazioni, come i sistemi di authoring, i sistemi di gestione dei contenuti, i programmi di localizzazione e le memorie di traduzione. Inoltre, dove questa interazione avvenga, non sono del tutto sicuro che questa si possa ottenere con maggiore sicurezza ed efficienza mediante l'approccio Open Source.

Schäfer: E' Internet la camera di compensazione mondiale per la terminologia? Quale percentuale, a suo parere, viene elaborata attraverso la rete?

Schmitz: Io penso che sia necessario distinguere se la gente usa Internet come fonte per le ricerche terminologiche o come piattaforma per la gestione e la creazione di terminologia. Inizialmente, la ricerca era basata su fonti stampate come dizionari o articoli in riviste professionali o tecniche e contatti personali con gli esperti. Questo non era sempre facile. A volte infatti, era davvero difficile avere accesso alle informazioni. Oggi, il visitatore di Internet può trovare un gran numero di raccolte terminologiche ben organizzate. I motori di ricerca possono essere utilizzati per avere un'idea dell'uso e dell'estensione dell'uso dei termini, ed anche per visualizzare le definizioni o le illustrazioni che sono indispensabili per una spiegazione del termine. Internet costituisce oggi la fonte più importante per le ricerche terminologiche, anche se questo significa dover essere un po' più cauti sulla qualità delle informazioni se paragonate a quelle provenienti dalle fonti convenzionali. Ma come piattaforma su cui lavorare e proporre, Internet non è ancora usato in maniera così intensiva come potrebbe essere. Ciò è anche dovuto al fatto che gli strumenti per la gestione della terminologia forniscono le tecnologie necessarie solo da anni molto recenti per abilitare le immissioni di voci di terminologia basate sul web attraverso browser del tutto ordinari da ogni angolo del mondo.

Schäfer: Può citare degli esempi particolarmente riusciti in cui sia presente la terminologia in Internet?

Schmitz: "Eurodicautom", il database terminologico della Commissione Europea, certamente ha una lunga tradizione: si è reso accessibile liberamente a tutti gli interessati dai primi giorni in cui Internet è apparso all'orizzonte e presenta una gigantesca raccolta terminologica in molte lingue. Purtroppo, questo database terminologico non viene più aggiornato dallo scorso anno poiché le Istituzioni UE sono passate ad utilizzare un database comune e moderno chiamato "IATE", e a cui non è possibile accedere fuori dalla UE. Tuttavia esiste una serie di fonti terminologiche in Internet, se per terminologia si intende qualcosa di molto più ampio: questo include sicuramente Wikipedia o il Leo-dictionary dell'Università di Monaco di Baviera. Nessuno dei due é un database terminologico nel senso più stretto del termine, ma entrambi contengono termini e parole tecniche, e costituiscono assolutamente eccellenti basi per le ricerche terminologiche. Dovrei anche citare la nostra raccolta di terminologia in Internet, "WebTerm" che racchiude più di 150 banche terminologiche da tesi sulla terminologia, disponibili gratuitamente su Internet. E la caratteristica speciale è che in aggiunta all'accesso alfabetico, c'è anche un accesso sistematico attraverso un sistema terminologico specifico di dominio. Molte di queste raccolte terminologiche in Internet si possono rintracciare in maniera facilissima attraverso i portali terminologici come il portale di terminologia tedesca (DTP) www.termportal.de.

Schäfer: E infine un'ultima domanda sulla Conferenza di Primavera a Weimar dal titolo "Il lavoro terminologico riuscito – dai primi passi". Lei sarà naturalmente impegnato nell'organizzazione dei contenuti di questo evento. Cos'ha da offrire la conferenza? Chi sono i gruppi obiettivo per i quali vale la pena fare il viaggio a Weimar?

Schmitz: In passato tekom ha già più volte dibattuto il tema della terminologia, come forum terminologico alle conferenze annuali, o come tema di mostre itineranti o di seminari per esperti. La prossima conferenza in primavera sarà organizzata in collaborazione con Deutschen Terminologie-Tag, e tratterà degli aspetti correnti relativi all'attività terminologica. Oltre ai principali sviluppi nell'area degli strumenti, cioè i vari programmi di gestione terminologica insieme agli strumenti di supporto, si terranno diversi seminari che introdurranno e discuteranno degli aspetti pratici dell'attività terminologica che potrebbero essere interessanti principalmente per i redattori tecnici, i traduttori e gli esperti di localizzazione. Si terrà anche un seminario separato sul significato della terminologia come elemento strategico. Io penso che questo seminario fornirà gli argomenti necessari per convincere tutti i reparti di un'azienda ad attivarsi per risolvere il problema legato alla terminologia. Ugualmente, vi saranno conferenze e discussioni sull'attività terminologica collegata in rete e sull'argomento "terminologia" per presentare sapere e contenuti. Questi due seminari in particolare, tratteranno esclusivamente il motto della conferenza, fornire cioè, una visione olistica della terminologia, che dovrebbe essere adottata nelle aziende fin dall'inizio e che in maniera auspicabile coinvolga tutti i gruppi di utenti competenti. Per questo, una visita alla conferenza di primavera sarebbe utile non solo ai terminologi, ed a tutti gli altri professionisti direttamente coinvolti nel processo terminologico ma anche a tutti coloro i quali partecipano al processo relativo alle informazioni – redattori tecnici, traduttori, localizzatori e professionisti di IT. Inoltre, sarebbe utile soprattutto ai capi reparto, ai manager responsabili e a chi ha facoltà di decidere. Naturalmente sarebbe utile venire a Weimar per tutti coloro che non hanno ancora visitato questa città.

Schäfer: Grazie per l'intervista.

Il Prof. Dr. phil. Klaus-Dirk Schmitz (54 anni) insegna terminologia relativa alla traduzione all'Istituto per la Traduzione e la Traduzione Multilingue all'Istituto Tecnico di Colonia (FH Köln). È anche scienziato informatico e possiede un PhD in linguistica, è Presidente del Centro d'Informazione Internazionale per la Terminologia Infoterm e CAPO di DIN NAT-AA5. Alla tekom, Schmitz ha tenuto numerose conferenze sulla terminologia e la sua gestione nelle aziende. Sarà moderatore in un seminario sui database terminologici alla Conferenza di Primavera a Weimar.

Gregor Schäfer (38) lavora alla tekom dal 1999. È incaricato della revisione della rivista tecnica chiamata "technische kommunikation" e cura gli aspetti pubblicitari dell'associazione professionale.


Traduzione di Tiziana Sicilia, e-Translations