Manutenzione di macchine e impianti, limiti e confini rispetto ad interventi di modifica sostanziale: normative e adeguamento della documentazione tecnica
Ne parliamo con l'ingegner Fondacci, relatore al focus legale e tecnico su informazione di prodotto, il 4 dicembre a Bologna
Tratterà un tema molto attuale, il focus legale e tecnico sull’Informazione di prodotto organizzato dalla COM&TEC a Bologna il 4 dicembre prossimo.
Un tema attuale perché negli ultimi anni molte aziende in Italia, e non solo, hanno deciso o stanno decidendo di investire in interventi di “adeguamento tecnologico” di macchine e impianti esistenti invece di programmare nuovi acquisti. A tale riguardo risulta quindi fondamentale approfondire quali siano i limiti e le differenze tra le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria rispetto agli interventi effettuati su macchine e impianti oramai datati, alla loro corretta gestione con riferimento alle normative e alle direttive applicabili nel caso di modifica e adeguamento di macchine e impianti anche in relazione agli aspetti di sicurezza ed affidabilità dei sistemi di commando.
Relatore del corso, insieme all’avvocato Antonio Oddo, sarà l'ingegner Simone Fondacci, Senior Technical Advisor per enti di certificazione e titolare di uno studio di ingegneria operante nel settore della sicurezza.
Ingegner Fondacci quali sono le problematiche da tenere presenti?
La vera problematica non è tanto la manutenzione che, se fatta correttamente, non modifica in modo sostanziale la macchina oppure l’impianto.
Il problema principale si presenta laddove (per motivi anche di tipo economici) una macchina o un impianto viene modificata per aumentarne le prestazioni oppure vengono aggiunte delle nuove funzionalità non originariamente previste e quindi, apportando modifiche “sostanziali”, si determina un nuovo processo di rimarcatura.
Un aspetto importante da comprendere sono i limiti di una manutenzione che sia ordinaria e/o straordinaria rispetto ad una modifica sostanziale anche con riferimento ai dettami normativi esistenti in ambito manutenzione che sono molto precisi.
Modifiche che spesso vengono definite “revamping” e che l’utilizzatore commissiona a terzi (non sempre il fabbricante originale della macchina/impianto) anche perché non ha il budget necessario per acquistare una macchina nuova.
Quali sono le direttive europee e a suo giudizio le novità più importanti relative a macchine e impianti?
Le direttive europee sono molteplici e in ambito “macchinari” la direttiva applicabile è sicuramente la direttiva macchine 2006/42/CE.
Tuttavia, come riportato all’art.3 della suddetta direttiva, per i prodotti oggetto della direttiva macchine, le disposizioni della stessa possono essere totalmente o in parte sostituite da altre direttive dell’UE che disciplinano tutti o alcuni dei pericoli di cui trattasi più specificamente.
Tali direttive specifiche possono essere direttive globali sulla salute e la sicurezza che disciplinano tutti i pericoli relativi alle macchine per i prodotti che rientrano nel loro campo di applicazione. Conformemente all’articolo 3, tali direttive si applicheranno in luogo della direttiva macchine ai prodotti da esse disciplinati.
Le situazioni vanno valutate caso per caso in funzione della tipologia di macchinario.
Oltre che ad adeguarsi alle normative vigenti, è interesse dell’azienda valutare e valutare e aggiornare correttamente la documentazione per aumentare i livelli di sicurezza e ridurre i rischi?
Per un utilizzatore finale rimane un obbligo: quello di mettere a disposizioni attrezzature di lavoro conformi alle disposizioni legislative nazionali vigenti.
Mentre per un fabbricante di macchine rimane un obbligo: il soddisfare le disposizioni della direttiva macchine 2006/42/CE tra cui l’articolo 5, paragrafo 1 che elenca gli obblighi che i fabbricanti di macchine devono soddisfare prima di immettere sul mercato o mettere in servizio una macchina.
Tra gli obblighi del fabbricante è compresa anche quella di redigere e predisporre la corretta e completa documentazione tecnica sia nel caso di una macchina nuova che nel caso di una macchina modificata in modo sostanziale e che quindi si configura come nuova "immissione sul mercato".
L’azienda che sceglie di manutenere in efficienza e a norma dal punto di vista della documentazione tecnica gli impianti può risparmiare in termini economici?
Sicuramente l’aspetto documentale è un aspetto importante ed è uno di mezzi per soddisfare quanto previsto dal Testo Unico sulla sicurezza in merito agli obblighi di formazione, informazione e addestramento e in merito agli obblighi previsti dall’articolo 71 punto 4 relativo agli obblighi del datore di lavoro.
Obblighi che, si ricorda, prevedono che il datore di lavoro debba prendere le misure necessarie affinché le attrezzature di lavoro siano installate ed utilizzate in conformità alle istruzioni d’uso. Da ciò è quindi possibile desumere che una corretta documentazione tecnica per l’attrezzatura di lavoro (quindi per macchinari, impianti etc.) costituisce, oltre che un obbligo di fornitura, anche un mezzo per una corretta e sicura informazione, formazione e istruzione del personale e quindi, in primis una corretta tutela oltre che un risparmio economico nel caso di accertamenti da parte delle autorità di controllo.
Il corso è rivolto a produttori, fabbricanti, importatori, distributori, comunicatori tecnici, traduttori, professionisti/consulenti che si occupano di informazione di prodotto e che operano all’interno dei processi di progettazione e della comunicazione tecnica.
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