News

Oggi le aziende cercano prima di tutto contenuti sicuri: intervista a Alessandro Pratelli della AP Publishing, relatore alla CCMS Marathon 2018

Alla CCMS Marathon del 22 novembre a Milano COM&TEC ha invitato dei professionisti che in prima persona sperimentano e lavorano con le nuove tecnologie per la produzione di comunicazione tecnica.

Tra i relatori ci sarà Alessandro Pratelli della AP Publishing

 

Come pensa che sia cambiata grazie alle tecnologie la professione del comunicatore tecnico da quando ha iniziato il suo percorso lavorativo?

Quando ho iniziato a occuparmi di documentazione tecnica (oggi comunicazione tecnica) lavoravamo con le penne a china per fare le tavole esplose e Windows 95 era appena uscito. Word e PageMaker davano molte soddisfazioni ma la massima espressione di strutturazione era la funzione dei book di PageMaker. C’era la figura del grafico e impaginatore e coloro che avevano una formazione tecnica. La scrittura era molto creativa. La gestione dei contenuti avveniva con il “salva con nome”. Ci si affidava alle capacità e al buon senso del redattore.
La tecnologia ha cambiato il modo di vivere e lavorare di ognuno di noi ed ha avuto effetto anche sul redattore tecnico. Ecco perché adesso parliamo di Comunicazione Tecnica. Le vecchie competenze non bastano più. Le aziende hanno bisogno di scrivere bene i contenuti e distribuirli su più canali, contenuti che le rappresentino. I nuovi sistemi di gestione dei contenuti richiedono l’uso di linguaggi semplificati come l’ITS e l’adozione di vocabolari terminologici. Richiedono anche di separare le informazioni che andranno stampate da quelle che staranno sul web. Richiedono che le informazioni siano trovate dall’utente. Occorre aumentare le competenze linguistiche, informatiche, tecnico-normative e video-grafiche.

 

Quali sono i benefici concreti nell’utilizzare tecnologie come i CCMS nella produzione di una documentazione tecnica chiara, univoca ed efficace?

Non esiste un beneficio unico sopra gli altri ma essi si intrecciano, uno è la conseguenza dell'altro. Abbiamo la possibilità di bloccare i contenuti validati, trasversalmente fra prodotti diversi e verticalmente per tipo di pubblicazione in qualsiasi lingua. Così possiamo concentrarci solo sui contenuti nuovi, specifici della matricola o del modello. Abbiamo la possibilità di gestire una struttura unica di contenuti, marcati per essere pubblicati su più canali, sia esso un catalogo intero, una scheda o un’istruzione. Possiamo avere più tempo per definire le informazioni utili, adottare un metodo di scrittura, introdurre la terminologia. Dopo non più di un paio di anni dall’introduzione di un CCMS ci si accorge che si lavora molto di più sulle immagini che sui testi oltre che l’aver introdotto i video e reso fruibili le informazioni sui dispositivi mobili.

 

Lavorando a contatto con le aziende, a cui offrite servizi di produzione di documentazione tecnica, quali sono a suo parere le esigenze più sentite in ambito di comunicazione tecnica?

Oggi le aziende cercano prima di tutto contenuti sicuri in linea con l’uso in sicurezza di un prodotto; cercano di innovare i servizi post vendita; vogliono contenuti in più (video e sequenza di immagini) per incontrare gli utenti che vogliono l’informazione giusta sul dispositivo che hanno a disposizione (web o pdf, faq o manuali, singole procedure o video completi). Le aziende cercano di coinvolgere maggiormente il loro cliente e di trattenerlo il più possibile per cui cercano uniformità di stile fra contenuti diversi e magari un ambiente o una piattaforma in cui condividere tutti i contenuti del loro prodotto dedicati a quel cliente.